Di seguito l’articolo scritto dalla nostra Luciana Maroni e pubblicato sul numero di febbraio del Rile (periodico della zona) http://www.muggiano.it/RILE/ArchivioPDF/Febbraio-11_B_R.pdf
DALLA TERRA ALLA TAVOLA
Salvaguardiamo il bene comune della Terra
Abbiamo seguito le vicende apparse anche sul vostro mensile, relative alla Tangenziale Baggio/Abbiategrasso e vogliamo significarvi quanto siamo preoccupati che questo evento danneggi il Parco Agricolo, mettendo in serio pericolo l’economia dei diversi agricoltori che sul suo percorso si affacciano. Dobbiamo ringraziare la crisi finanziaria perché non ci sono soldi per costruire questa strada….
Ma, siamo altrettanto preoccupati dall’incertezza provocata dagli appetiti edificatori/cementificatori provenienti da più parti, non ultimo l'EXPO e dalla sempre più bistrattata economia rurale.
Pochi sono i Comuni “virtuosi” che hanno deciso di non consumare più territorio agricolo.
Dall'Osservatorio Economico del PASM (Relazione Finale – maggio 2010) si deduce che le aziende presenti sul territorio del Parco Agricolo, da circa 1400 censite nel 1994 (data di costituzione del Parco) che operavano su 48.000 ettari di terra, ora ce ne sono 576 in attività di cui solo 514 si conosce la coltura, per cui la SAU (Superficie Agricola Utilizzata) si riduce a 33.600 ettari. Tale Osservatorio ci dice che, 70 sono le aziende che hanno chiuso l'attività nel 2009.
Di questo passo (sempre più veloce) il Parco Agricolo continuerebbe a perdere la sua peculiarità, saziando gli appetiti di cementificatori e gli interessi legati alla costruzione di infrastrutture inutili e dannose come le tangenziali di cui sopra, contribuendo ad aumentare il surriscaldamento del Pianeta ed in particolare delle nostre città.
La remunerazione del lavoro degli Agricoltori, spesso, non copre i costi di produzione.
Le aziende agricole sono infatti sfruttate e sottopagate dalle grandi piattaforme distributive, delle aziende di trasformazione e dalla Grande Distribuzione Organizzata, con un metodo (vedi i borsini dei cereali o il prezzo del latte) che non tiene in nessun conto i reali costi di produzione. Occorre poi considerare che dal 2013 non vi sarà più la certezza dei contributi della PAC.
I proprietari di terra non concludono contratti d'affitto superiori ai 3 anni, con la prospettiva di poter vendere come edificabile il terreno. In questo modo non si permette agli agricoltori di guardare al proprio futuro, a maggior ragione per quelli più giovani.
Se la cavano meglio i piccoli agricoltori che hanno scelto la multifunzionalità. Meglio ancora chi è passato ad una agricoltura Biologia e ad un rapporto diretto con i consumatori, anche attraverso la nostra rete solidale. Tra l'altro l'agricoltura biologica è quella che non sta risentendo della crisi economica attuale.
Il 13 Dicembre 2008 è nato il nostro Distretto che fortemente abbiamo voluto Rurale, proprio per difendere il territorio agricolo. Come raggiungere questo obiettivo? Facendo incontrare la domanda qualificata dei Gruppi di Acquisto Solidale (ora 31) con l’offerta delle aziende agricole (ora 17).
Due anni fa potevamo contare su pochi agricoltori per l’approvvigionamento di ortaggi, pochissima carne, pochissima frutta e nient’altro (di cui solo 3 biologici). Ora il nostro lavoro di tessitura di relazioni sociali, economiche e solidali, ha creato una rete in grado di fornire ortaggi, frutta, carne, riso, formaggi, farine da panificazione, di grandissima qualità.
13 sono le aziende agricole biologiche o in conversione biologica, 4 le convenzionali a lotta integrata, collegate al DESR, più il Consorzio Terra ed Acqua (che raggruppa 15 agriturismi), che con noi stanno progettando una piattaforma logistica che risponda alla domanda qualificata dei GAS, delle mense, degli agriturismi con un metodo di reciproco aiuto (Tavolo GAS/Produttori).
Ma siamo interessati a salvaguardare anche la fertilità di questo prezioso territorio che sta sotto la pancia della città, dimentica della sua camapagna... Allora, per tutte queste ragioni abbiamo pensato di ricostruire la Filiera del Pane. Per ora abbiamo intrapreso questa avventura con due agricoltori, che per noi hanno coltivato grano da panificazione con metodo biologico: Reverdini della Cascina La Forestina (Cisliano) e Mattia Zuffada della Cascina dei Lassi (Cerro al Lambro).
Abbiamo riscoperto il Molino Comune dei Fratelli Bava di Abbiategrasso: un molino ad acqua del 1200 (che consigliamo di visitare) ed ora panifichiamo in media 70 pagnotte la settimana che vengono prodotte da Giancarlo Cavalieri (PanCaffè – Corsico).
Sotto i nostri occhi tutta la filiera: dalla terra alla tavola. Non essendoci intermediazioni il prezzo è trasparente e conveniente per un pane biologico e giustamente remunerato agli attori del processo produttivo.
Per ora 7 sono i GAS che aderiscono al progetto ubicati nell'area sud/ovest ma, contiamo di svilupparlo su tutto il territorio del Parco, coinvolgendo altri 3 agricoltori che sono disponibili a coltivare in modo biologico per il nostro DESR granella da panificazione, ricercado anche cultivar antiche.
Il lavoro del Distretto ha sviluppato dei progetti, come ad esempio il superGas “BuonMercato” di Corsico (di cui vi parleremo se vorrete in seguito), che assorbirà una ulteriore quantità di pagnotte.
Se una terra è occupata dalle colture e da una economia che gratifica correttamente il lavoro agricolo, non può che svilupparsi “sfamando” la città di Milano, anziché regredire.
Luciana Maroni
Gruppo Coordinatori
DESR Parco Agricolo Sud Milano
cell 346 2438010
www.desrparcosudmilano.it
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ARANCIA METALMECCANICA MILANO
10 tonnellate di bilancio
Silvio Berlusconi ha accumulato un patrimonio che si aggira sui 9 miliardi di euro con il quale corrompe l’Italia. Non pensiamo tanto a chi è stato pagato per fare politica o per andare a manifestare, ma bensì alla sistematica opera per creare una strisciante dittatura mediatica di nuovo tipo, dove chi non si inchina all’imperatore o viene annientato o scompare dalla comunicazione di massa.
Per cui nella nostra nuova dittatura si può anche lottare, ma il popolo elettore non lo deve sapere.
Al contrario le lotte ci sono ma i lavoratori che si ribellano non hanno neanche gli spiccioli per far sapere di sé o per affittare un pulman e andare a parlare con i lavoratori non sindacalizzati del Friuli, come vuole fare la RSU della Mangiarotti, per ostacolare la delocalizzazione del sito di Milano.
Arancia MetalMeccanica è arrivata a distribuire nella sola Provincia di Milano 10 tonnellate di arance biologiche. E’ ancora una piccola iniziativa ma che ha
permesso di conferire alle RSU delle aziende più coinvolte: 1.165 € alla Agile/Eutelia, 2.724 € alla Mangiarotti ( che ha pagato gli spot a Radio Popolare ), 1.200 € alla Maflow e tanti altri
contributi minori alla Nokia-Siemens, alla Lares, all’Istituto dei Tumori, alla Jabil, alla Omnia, alla mensa universitaria di Via Golgi, al Coordinamento delle RSU in lotta, ecc
Sono pochi soldi, ma però sono anche tanta solidarietà costruita con piccoli gesti nei territori, attorno a queste lotte.
Inoltre l’iniziativa da attenzione anche al rapporto diretto e al sostegno degli agricoltori strozzati dalla distribuzione capitalista che rispettano i diritti dei lavoratori e del territorio, e per questo è stata supportata tecnicamente dall’Associazione BuonMercato e dall'Associazione Liberamente di Corsico, che lavorano sulla logica della filiera corta..
Arancia MetalMeccanica non è un’iniziativa elettorale, andrà avanti fino a quando ci saranno lotte da sostenere nel territorio.
Ora ci sono le arance, poi ci sarà il riso e poi le mele e dopo ancora le arance.
Il progetto si sta allargando spontaneamente a gruppi che lo sostengono nelle aziende non in crisi, nei territori, nelle scuole, gli insegnanti del Trotter ci comunicano che hanno raccolto 170 €
da devolvere alle aziende in lotta, ma la sicurezza sulla sua continuità deriva dalla decisione di una moltitudine di circoli di Rifondazione di parteciparvi.
Citiamo, sicuri di dimenticarne, ringraziandoli i circoli di Milano, delle zone 1,3,4,6,7,9 i circoli di Corsico, Trezzano sul Naviglio, Gaggiano, Settimo Milanese, Rho, Cornaredo, Cinisello, Bresso, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cassina de Pecchi, Vimodrone, Cernusco, Pioltello, Carugate, Bussero, Cassano d’Adda, Peschiera Borromeo, ecc.ecc.
Pertanto Arancia MetalMeccanica continuerà perché la solidarietà sociale rafforza quei lavoratori che solo con le loro lotte possono imporre a un centro-destra, ma anche a un centro-sinistra distratto, azioni di politica industriale.
Purtroppo anche a chi si dichiara di centro-sinistra si deve far capire che le scelte devono essere sempre più chiare: o il libero mercato distruggerà il lavoro o il pubblico deve trovare un nuovo ruolo, nuove formule di intervento in economia.
Così come abbiamo fatto noi, quando eravamo presenti nella Provincia di Milano, nel salvare o riconvertire aziende come la INNSE, la Hitman, la Celestica, la ABB di Legnano.
Pertanto, qualunque siano i risultati elettorali, che questa sciagurata propensione alla divisione della sinistra ci assegnerà, Arancia MetalMeccanica continuerà.
Ma è comunque evidente che un sostegno istituzionale della Federazione della Sinistra nella Regione Lombardia sarà di estrema utilità per la nostra azione e per quella delle aziende in lotta.
Per questo segnaliamo i candidati delle varie RSU in lotta nelle liste della Federazione della Sinistra.
N 7 Giuseppe Bergamaschi – Nokia/Siemens
N 8 Stefania Boisi – Omnia
N 9 Pasquale Brunacci – Istituto dei Tumori
N 13 Danilo Ferrati – Mangiarotti
N 14 Angelo Pagaria - Agile/Eutelia
Milano, 25 Marzo 2010
Renato Sacristani
Vincenzo Vasciaveo